
SINISTER. La città delle ombre, di Gareth Rubin (Longanesi – settembre 2024)

Dopo la sorpresa di “Turnglass” ho comprato questo libro ad occhi chiusi senza nemmeno sapere di cosa parlasse…
Mi sono fidata di un istintivo ottimismo che non mi ha delusa, anzi!
Quale sorpresa piacevole è stata trovarmi nella Londra di fine Ottocento, con la storia raccontata da niente po’ po’ di meno che dal medico del crimine!!!
Proprio lui! Il dottor Watson che narra in prima persona una delle avventure del detective più famoso d’Europa.
Ma tempo un capitolo e…
Una narrazione sempre in prima persona, ma il protagonista cambia.
Anche la storia cambia.
Come due affluenti dello stesso fiume, le storie vengono seguite in parallelo fino ad un certo punto in cui, loro malgrado, i protagonisti non solo si troveranno nello stesso luogo, ma invischiati nella stessa vicenda.
Non voglio raccontare nulla, perciò non voglio svelare l’altro protagonista, perché chi come me non ha letto nulla prima, si trova davanti una gradita sorpresa.
Torniamo nel giallo classico. L’autore crea una ambientazione molto credibile.
La storia è avvincente e quindi oltre al giallo c’è la parte “avventurosa” col ritmo che sale e ti porta a divorare il libro in poco tempo.
Questa volta il libro non si capovolge però rimane il dualismo delle storie apparentemente slegate, che vengono attirate l’una dall’altra attraverso piccoli indizi che aumentano sempre di più.
Ad un certo punto l’autore vuole che il lettore capisca che i due protagonisti si ritroveranno insieme, ma è molto abile a instillare la curiosità giusta che porta fino alla fine.
Non sono così purista come chi dice che solo Conan Doyle può scrivere di Sherlock Holmes, ma ammetto che mai nessuno come lui ha saputo rendere le avventure iconiche.
Rubin si difende bene, creando un libro più che decoroso e quindi perché no!
Buona lettura!
Recensione di Rita Annecchino
THE TURNGLASS La clessidra di cristallo Gareth Rubin
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