SONO IO CHE VI CHIAMO Giampiero Montanti

SONO IO CHE VI CHIAMO, di Giampiero Montanti (Margana Edizioni)

Sono un avido lettore di thriller, romanzi a tinte forti e storie surreali, ma a volte mi capita di essere attratto da storie che sanno di vita, perché no di affetti, amori e capaci di farmi commuovere.

Sì per un attimo ho messo da parte il cinismo di facciata ed ho pianto.

“ Sono io che vi chiamo” opera prima di Giampiero Montanti racchiude una saga familiare lunga una vita.

I personaggi che appaiono sulla “ scena” narrano la loro vita in tutta la sua essenziale verità. Tutti loro sono uniti da legami di sangue e forti sentimenti spesso contrastanti, ma sempre veri tanto da ferire e far riflettere.

È una storia itinerante sia per luoghi che per tempi.

C’è la Sicilia ( Palermo, Valderice, Trapani ) degli ‘50 c’è Genova e c’è l’Argentina.

Dagli anni ‘60 si arriva fino ai giorni nostri, attraverso un periplo di emozioni, verità nascoste e desiderio di riscatto, ma soprattutto la necessità di appartenersi.

Le due figure principali sono Giorgio, uomo forte, bello, gentile, intelligente, ricco di buon senso e grandi sentimenti, ma spesso tormentato ed Eleonora detta Nora prima una ragazza bellissima, decisa, determinata e poi donna elegante che ha formato la sua forza attraverso le molteplici vicissitudini che ha dovuto affrontare nel suo cammino. Giorgio ed Eleonora s’incontrano così per caso e da quel momento la loro vita non sarà più la stessa. Oltre a loro due un corollario di altri personaggi che dopo il lungo cammino che va dall’infanzia all’età adulta si troveranno così per caso tutti uniti nella stessa storia. Una lettera dal contenuto misterioso li convoca tutti assieme da un avvocato. Il romanzo è ricco di colpi di scena, ma “le roi du coup de théâtre “

ci sarà solo in una parte del romanzo ben precisa.

La frase “ sono io che vi chiamo “ e che dà il titolo al romanzo si ripete due volte nella trama e pronunciata da due personaggi che per anni sono stati lontani, seppure legati come solo padri e figli possono esserlo.

Non aggiungo altro, se non il consiglio di leggerlo con attenzione e di aprire un po’ di più i nostri cuori e cercare i buoni sentimenti.

Recensione di Paolo Pizzimenti

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