SORELLA DEL MIO CUORE, di Chitra Banerjee Divakaruni
Al commesso della libreria ho chiesto un libro che parlasse di due sorelle, del loro rapporto speciale, intimo al di là del loro legame di sangue. Una storia forte, intensa, fra due corpi e un’anima.
Dopo un’ affannosa quanto infruttuosa ricerca ho deciso di acquistare il libro di Divakaruni sia per il titolo, richiamo ipnotico, sia perché era l’unico che più si avvicinava alla mia preghiera (si, proprio cosi “preghiera”) perché tra le pagine di un libro volevo ritrovare mia sorella e rendere ancora palpabile il nostro legame.
Non era, comunque, il libro che cercavo.
Impossibile! La nostra storia, mia e di mia sorella, ancora non è stata scritta come, del resto, quella di tutti noi: storie mute, circoscritte, libri non stampati.
Ma “Sorella del mio cuore” si è rivelato, già dalle prime pagine, un libro che vale la pena leggere perché profuma di un amore magico, incantato, potente che riesce a sopravvivere anche fra le esalazioni tossiche del dolore emanate dalle contraddizioni dell’esistenza.
Anju e Sudha, che a voci alternate raccontano il loro difficile percorso per diventare donne in una Calcutta degli anni ottanta, svolazzano nei loro coloratissimi sari mano nella mano fra le strade polverose e affollate dell’India, terra di vacche sacre, e, tra il tintinnio delle cavigliere in un agre atmosfera speziata, affrontano fra le lacrime i mostri delle superstizioni, dei riti arcaici, dei fanatici pregiudizi; con la sola arma dei loro cuori uniti da un’intima e preziosa filigrana superano le barriere dell’invidia, del rancore, della cattiveria: sentimenti meschini, fragili che fanno dell’essere umano un essere molto, molto piccolo.
“Ma alla fine ho capito. È la nostra felicità di stare insieme ad attirarci l’odio della gente. Il fatto di non aver bisogno di nessun altro”
Anju e Sudha, principesse rinchiuse nel palazzo dei serpenti, scopriranno insieme la formula magica per annientare il veleno delle tiranniche regole sociali trasformandosi in principesse delle spade, queste ultime armi fiammeggianti d’amore sconfinato e universale, libere da ogni umano maleficio.
La scrittura è scorrevole, le descrizioni sembrano narrare un mondo fatato
Una lettura deliziosa, delicata, profumata.
Fiori di loto, purezza del corpo e dell’anima, fra le crepe dei muri.
Anju, Sudha e il loro bellissimo rapporto d’amore continuano a rimanerci dentro anche dopo aver chiuso l’ultima pagina del romanzo
“…Non riuscirei mai a odiare Sudha. Perché è l’altra metà di me. La sorella del mio cuore.
A Sudha posso confidare ogni sentimento e non ho bisogno di spiegarle nulla. Mi guarda con i suoi occhioni spalancati e mi rivolge un lieve sorriso, e io so che mi comprende alla perfezione.
Come nessun altro al mondo sa fare. Come nessun altro al mondo saprà fare mai.”
Recensione di Patrizia Zara
SORELLA DEL MIO CUORE Chitra Banerjee Divakaruni
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