SORGO ROSSO Mo Yan

SORGO ROSSO, di Mo Yan (Einaudi)

Si tratta di una storia drammatica, ambientata in un’epoca funestata dagli avvenimenti sanguinosi nella Cina tra gli anni 20 e l’avvento della rivoluzione culturale. Lo sfondo della narrazione é rappresentato dalle sconfinate piantagioni di sorgo da cui dipende l’intera economia della regione del Gaomi, pianta che produce frutti in grani rossi come il sangue, la violenza, la passione, il fuoco che brucia.

Il protagonista è un bandito, Yu Zhan’ao che combatte la sua personale battaglia contro i giapponesi invasori, i collaborazionisti e i comunisti, esponendosi alle ritorsioni e alla violenza di bande avversarie più o meno organizzate. Il romanzo costituisce un affresco drammatico, di un’epoca e di un popolo abbandonato al suo destino dalle autorità cinesi, ciascuno, insomma, conduce la sua personale battaglia in una società dominata dall’odio e dalla violenza. Non ci sono personaggi positivi ci sono uomini e donne disposti ad attraversare un mondo violento in cui il sangue scorre a fiumi. La voce narrante è il nipote del protagonista, un ragazzino, che racconta la violenza , la crudeltà gratuita e l’odio che acceca a cui è stato costretto non solo ad esistere ma anche a partecipare. Il racconto non segue un filo conduttore regolare, ma procede a balzi, a strappi….come i ricordi, in cui uno tira l’altro senza ordine!

Recensione di Patrizia Franchina

SORGO ROSSO Mo Yan

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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