STIDDUZZU 1908, di Simeone Carullo (Leonida)
È la storia di due ragazzi che, introdottisi per gioco in una casa abbandonata, scoprono delle lettere colme di dolore. Incuriositi dal loro contenuto, decidono di indagare sulla vita di colui che tanti anni prima le aveva scritte: Stidduzzu, il giovane che, secondo la tradizione, avrebbe predetto il terribile terremoto che nel 1908 distrusse Reggio Calabria e Messina.
Ricerche, avventure, testimonianze: tutto sarà utile per ricostruire la storia.
A metà strada tra leggenda e fantasia, grazie a questo breve romanzo ho conosciuto anche io la vita di Stidduzzu, colui che, considerato pazzo -lo scemo del paese- amava contemplare le stelle e il cui grido disperato fu ignorato…
Emozionante. Si legge tutto d’un fiato.
Non c’è un’età per leggere questo piccolo romanzo e lasciarsi trasportare nella storia il cui sguardo si era posato ben oltre l’assidua osservazione degli astri.
Recensione di Erika Polimeni
Grazie ad Anna Rosa Nucera che mi ha fatto conoscere questa storia.
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