STORIA DELLA NOSTRA SCOMPARSA, di Jing-Jing Lee (Fazi)
In ogni libro che leggo, ad attirarmi di più è la trama, la storia che racconta, e qui la storia c’è, vera e terribile, storia che scuote nel profondo. Orrore è la parola che più di tutte riassume quello che ho letto, ma non è tutto quello che mi ha lasciato. Mi son detta che forse non è stato il momento giusto per leggere questo libro, invece, ripensandoci, è stato il momento giusto, più opportuno oggi che l’ennesima guerra, ancora guerre, stanno insanguinando il mondo. Le testimonianze degli orrori delle guerre non sono mai abbastanza, anche se purtroppo non servono mai a fermarle.
Chi ne paga il prezzo più alto si sa, sono i civili ma soprattutto le donne. Le donne pagano il prezzo più alto delle guerre volute dagli uomini, ne sono vittime, non una sola volta, ma mille volte anche quando la guerra finisce. Sono trofei di guerra, merce di scambio, donne di “conforto ” per i soldati, trastullo per le truppe, capro espiatorio, se scoppia una guerra è colpa di una donna, ce lo dice la storia, spia, traditrice, p*****a, se è stata usata, schiavizzata dal nemico.
“In questo romanzo la storia di una generazione di donne la cui esistenza è stata negata per anni, il dramma delle schiave sessuali all’epoca dell’occupazione giapponese di Singapore.”
Con mano ferma, ma gentile, questa giovane scrittrice, questo è il suo primo libro, ci racconta la vita di Wang Di, sedicenne, vita semplice e abbastanza felice prima dell’ invasione dei giapponesi nel 1942,quando, come tante altre, viene rapita, portata via con la forza dal suo villaggio e costretta a prostituirsi per i militari giapponesi. È da questo momento che inizierà la sua scomparsa, ma anche a guerra finita, il suo inferno non sarà finito, dovrà affrontare il rifiuto della sua famiglia, dei conoscenti, verrà respinta come appestata, anche lei stessa si colpevolizza, solo molti, molti anni dopo riuscirà a raccontare la sua storia a qualcuno…
leggete il libro, vale. buona lettura.
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