STORIE CHE ACCADONO, di Roberto Ferrucci (People – marzo 2022)
“Storie che accadono” è un omaggio all’amicizia pluridecennale dell’autore con Antonio Tabucchi, un percorso nei viali della memoria alla riscoperta degli episodi teneri, ironici e talvolta casuali che hanno dato vita a un legame fatto forse di incontri sporadici ma non per questo meno solido, tra queste due anime affini.
Se siete tabucchiani leggetelo, ritroverete delle citazioni commoventi, una Lisbona magnifica, e un profondo senso di libertà intellettuale.
Se non siete tabucchiani (come la sottoscritta, aihme, che ha letto solo l’opera più famosa di questo splendido scrittore – Sostiene Pereira- ) probabilmente diventerete dei candidati per esserlo a breve.
Oltre a ciò, due cose mi sono piaciute di Roberto.
La prima è la considerazione e l’alta opinione che traspaiono quando parla di Tirsa, la sua compagna (Tirsa, se mi senti e se esisti, forse non ci sono dichiarazioni di amore esplicite ma fidati che il romanzo è tutto una dichiarazione esso stesso, di suo).
La seconda è quando parla di politica e fatti di cronaca. Lo fa velatamente, in poche occasioni (a un certo punto ammette di essere stato tentato di scriverne di più ma di aver desistito per timore di sembrare retorico) ma quelle volte risulta essere davvero incisivo, commovente, per nulla retorico. E come Tabucchi verrebbe voglia di mollargli una pacca sua spalla e dirgli “scrivi!”, dicci di più.
Ma Roberto si conferma ancora una volta la persona garbata che sembra, si mette da parte e lascia la scena all’amico defunto, Antonio, e a questa loro amicizia preziosa, che è passata come passa una folata di vento, che non sai bene da dove parta e dove finisca perché semplicemente è avvenuta, è stata… “è”.
E a noi risuona perché ognuno in realtà porta dentro di sé delle storie così. Storie senza un inizio e senza una fine, storie che accadono.
Recensione di Nicoletta Tamanini
STORIE CHE ACCADONO Roberto Ferrucci
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