STUPORE E TREMORI, DI Amélie Nothomb
In questo romanzo autobiografico la Nothomb descrive la sua esperienza lavorativa in un’azienda giapponese. Quella che potrebbe essere un’occasione di crescita formativa, di incremento delle competenze, diventa un vero e proprio incubo per la povera scrittrice che si ritrova vittima di mobbing.
Tra superiori altezzosi e troppo succubi del ‘sistema’ e incapacità personali la Nothomb fa sorridere, arrabbiare e riflettere il lettore che a lettura ultimata si ritrova a chiedersi se il tutto della questione non sia proprio nella fallacia del sistema che pretende di collocare una persona con inclinazioni, capacità e talento in un settore nel quale quella stessa persona non può che fallire e poi addebitarne il fallimento alla stessa.
Per fare una citazione “ognuno è un genio ma se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”. Lettura breve ma interessante e coinvolgente.
Recensione di Anna Annarella Tortora
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