SUL LETTINO DI FREUD, di Irvin Yalom (Neri Pozza)
Non sempre ci è data l’occasione di veder l’erba dalla parte delle radici.
Questo libro ci offre l’occasione preziosa di entrare nell’universo della psicoterapia, osservando quel mondo con gli occhi dello “strizzacervelli”.
Yalom, psichiatra, docente statunitense e psicoterapeuta di scuola esistenzialista, racconta molto di sé e della sua esperienza in queste pagine.
Con la voce carezzevole e sempre pacata, con il tono di chi ha tutto sotto controllo e saprà leggere il significato profondo del narrato si dipana una storia a tratti ingarbugliata, a tratti esilarante ma sempre occasione di ispirazione per riflessioni profonde.
Qual è l’atteggiamento corretto di uno psicoterapeuta?
Può lasciarsi coinvolgere dal paziente o deve restare freddo ascoltatore non giudicante?
Con quali sentimenti deve ascoltare i racconti senza censure che persone disperate gli sciorinano ogni giorno sedute di fronte ?
Lo psicoterapeuta può essere l’amico che ogni paziente immagina? O trascorsi i 50 minuti della seduta deve dimenticare e passare ad altro?
Con quale atteggiamento il suo operato è più efficace?
Queste domande trovano possibili risposte nello svolgersi di questo romanzo davvero piacevole.
Proprio il tormento interiore degli analisti è al centro della vicenda, ambientata in California in epoca attuale.
Protagonisti sono Seymour Trotter, Ernest Lash e Marshal Streider, tre psichiatri alle prese con varia umanità che cercano la strategia migliore per dare nuova energia ai propri pazienti, per scoprire il percorso interiore che permetterà loro il superamento delle difficoltà in atto.
L’autore pone la centralità del rapporto paziente-psicoterapeuta sulla capacità di empatia, sulla disponibilità all’ascolto e al silenzio dell’altro, la capacità di lenire il dolore e supportare il sogno.
I colpi di scena e gli spunti esilaranti non mancano a questa storia che ha del molto reale.
La cosa che mi ha divertita di più è il fatto che tutti, alla fine della storia, sono uomini migliori … anche quelli che si erano avventurati in questo mondo con un bagaglio di pregiudizi, armati delle peggiori intenzioni.
Recensione di Gabriella Calvi
SUL LETTINO DI FREUD Irvin Yalom
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