SUPERFICIE, di Olivier Norek (Rizzoli – settembre 2022)
Dopo Tra due mondi ecco qua il secondo libro tradotto in Italia di Olivier Norek, che mi sono procurata in fretta affascinata e sconvolta dalla lettura del primo. Mi piace molto questo scrittore francese- già legionario, poi impegnato in missioni umanitarie, poi ancora poliziotto per 18 anni, dalla strada fino al grado di capitano nel distretto Seine-Saint-Denis, ed infine romanziere di successo- che utilizza il noir per poter parlare di altro, di noi e della società in cui viviamo; e così come in Tra due mondi emergeva il triste destino dei migranti e la violenza che sconvolge le loro vite, e non solo nei paesi di provenienza, in Superficie al di là della trama gialla Norek ci parla di come si può rinascere anche dopo che un episodio tragico ha sconvolto la nostra vita, se si è capaci di non fermarci alla superficie delle cose riuscendo a leggere nel profondo del nostro animo, di quello delle persone che ci stanno vicine e, perché no, anche nel fondo delle acque di un lago artificiale!
Ambientato dapprima a Parigi, dove la nostra protagonista, Noemié Chastain, poliziotta dell’antidroga, viene ferita gravemente durante un’azione e resta sfigurata, per poi spostarsi in provincia nell’Aveyrone, nel piccolo paese di Avalone dove Noemié, adesso ribattezzatasi No, viene trasferita, ufficialmente per valutare se è necessario mantenere in piedi il locale commissariato ma in realtà per allontanare una figura che è diventata fastidiosa. Ma il suo arrivo nel tranquillo commissariato coinciderà con un fatto che farà riemergere dal passato una storia sepolta da anni, come sepolto sotto il lago prodotto da una diga è stato il vecchio paese di Avalone; e da qui partirà un’indagine che scaverà nel passato e farà riemergere segreti nascosti da tanto tempo.
Con una scrittura essenziale ma anche tagliente ed ironica, Norek traccia una trama ricca di scene di azione e di cambi di prospettiva ma anche capace di approfondire i profili dei vari personaggi e di farci comprendere i loro stati d’animo. Insomma, dopo Bussi, sono felice di aver scoperto anche questo scrittore francese e per non smentirmi mi sono già procurata un altro dei suoi libri, per continuare ad approfondire questa, per me, piacevole conoscenza. Quindi a presto con Il pesatore di anime!
Recensione di Ale Fortebraccio
SUPERFICIE Olivier Norek
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