SVEGLIAMI A MEZZANOTTE, di Fuani Marino
Che dire…un libro crudo, senza filtri…che ha l’intento di descrivere un argomento delicato: il suicidio.
Una biografia, ma allo stesso tempo un sorta di studio documentato sul tema, col quale l’autrice tenta di spiegare e di rendere più comprensibile, a lei ma anche a noi, un evento che a molti sembra dettato da un momento di debolezza e basta, ma che, invece, ha radici più complesse e di cui, molto spesso, non si riescono a riconoscere in tempo i segnali…
Come ho detto, Fuani opera vari richiami ad opere, film, cortometraggi, libri – di cui sono forniti degli estratti – per spiegare alcuni concetti….ne vorrei richiamare uno, che mi ha molto colpita:
“È lo stesso Wallace […] ad offrire un’immagine piuttosto chiara di ciò che il suicidio arriva a rappresentare agli occhi di un depresso: la persona in cui l’invisibile agonia della Cosa raggiunge un livello insopportabile si ucciderà proprio come una persona intrappolata si butterà da un palazzo in fiamme […]; quando le fiamme sono vicine, morire per una caduta diventa il meno terribile dei due terrori. Non è il desiderio di buttarsi; è il terrore delle fiamme […] Dovresti essere stato intrappolato anche tu e aver sentito le fiamme, per capire davvero un terrore molto peggiore di quello della caduta”.
Di questa autrice ho amato il coraggio dire le cose come stanno, senza mezzi termini. Perché la verità fa male, è vero. Ma, a volte, è questo che ci aiuta a rialzarci. E non lo capiamo fino a quando non ci andiamo a sbattere contro. È incredibile quanto dobbiamo cadere in basso per poter apprezzare ciò che abbiamo o avevamo…come nel suo caso…la perdita quasi totale dell’uso del braccio sinistro le ha fatto rimpiangere quanto era bella la sua scrittura…una cosa apparentemente banale, ma che per una persona, che di mestiere fa la giornalista, rappresenta una parte quasi vitale…
Un libro che fa riflettere…e che consiglio di leggere.
Recensione di Marina Manigrasso
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