TESS DEI D’URBERVILLE, di Thomas Hardy
Un classico romanzo ottocentesco di grande potenza narrativa.
Siamo in epoca vittoriana( 1837/1901) e questo periodo storico influenzerà in modo preponderante i temi affrontati nel libro come le difficoltà sociali delle classi più umili, il fato ostile, una natura avversa nei confronti degli esseri umani.
La protagonista è Tess, una fanciulla di umili origini, vittima del volere dei genitori che, a loro volta spinti dalla possibilità di riscatto sociale e dalla bramosia di ricchezza, incautamente decidono di sfidare il fato condizionando in modo irreversibile le sorti della ragazza.
Dall’altro canto, un senso di colpa ancestrale pervade costantemente l’animo della protagonista la quale più di una volta però, dimostrerà di avere un carattere forte, risoluto.
Peculiarità che a quell’epoca erano davvero singolari per una donna e lo si comprenderà perfettamente quando Tess sceglie di affrontare di petto la gente del suo paese e lo farà ad esempio allattando in pubblico il suo bambino nato dallo stupro subito. A fare da cornice alla storia, la splendida brughiera inglese, a tratti dolce ma anche crudele.
All’interno del romanzo s’incastonano inoltre, una serie di catastrofici eventi che travolgono la protagonista, vittima di un destino avverso e che dovrà lottare con tutte le sue forze per combatterlo e sopravvivere. Ma vale la pena lottare tutta una vita contro di esso, o è preferibile tendergli la mano con rassegnata serenità?
Recensione di Marzia De Silvestri
TESS DEI D’URBERVILLE Thomas Hardy
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