TRA IL SILENZIO E IL TUONO, di Roberto Vecchioni (Einaudi – febbraio 2024)
Conoscevo Vecchioni solo come cantautore e, mea culpa, non avevo ancora letto nessuno dei suoi romanzi. Sapevo anche della sua carriera parallela, ovvero quella da professore, ma non ho mai approfondito il Vecchioni scrittore.
Questo libro mi incuriosiva, soprattutto dopo aver appreso che si trattava di un’autobiografia.
È un’autobiografia estremamente originale, invero ogni autobiografia è unica per ovvi motivi, ma questa ha un pretesto narrativo molto simpatico. È un romanzo epistolare che alterna lettere scritte a un ipotetico nonno ad altre scritte ad amici o personaggi immaginari o verosimili.
La scelta degli episodi narrati sembra casuale, ma senza dubbio sono episodi significativi per lo stesso scrittore, anche quando sembrano privi di importanza.
È utile per approfondire il percorso formativo del professore e soprattutto per entrare meglio in sintonia con la sua sensibilità.
Attraverso questo libro, fatto anche di aneddoti come quello in cui si racconta la genesi di Samarcanda, le canzoni assumono un nuovo significato e vengono completate contestualizzandole all’interno della vita del cantautore.
In ogni pagina, seguendo il registro scelto per ogni missiva e fase della vita, si nota la profonda passione per la conoscenza del professore: un uomo dotto e fine intellettuale che sa anche scherzare e dosare lo humor.
Un libro interessante che racconta, senza filtri, la vita e la fragilità di un uomo che ha educato ed emozionato intere generazioni
Recensione di Emanuele Marino
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