TRE DONNE, di Dacia Maraini (Rizzoli)
” Tre generazioni di femmine che si sopportano per necessità. Eppure, se mancassero mia madre e mia figlia, mi sentirei disperatamente sola. Gli affetti famigliari sono complicati e covano delle implicazioni sconosciute. Ci si ama follemente ma anche ci si detesta. Si trovano insopportabili i gesti, le azioni, le scelte di chi ci vive accanto, ma nello stesso tempo si pensa con terrore a quando questa intimità terminerà.”
Gesuina, Maria e Lori, tre donne molto diverse che condividono la stessa casa. Gesuina è una sessantenne ex attrice che ama ancora desiderare e essere desiderata, gioca con gli uomini, anche molto più giovani di lei, cercando di rubare baci e sguardi in chat come dal panettiere; Maria è sua figlia, traduce libri per una nota casa editrice, è una sognatrice sempre immersa nei libri, romantica, colta, sospesa in un’atmosfera fuori dal tempo; Lori, la figlia di Maria, ha sedici anni ed è la più cinica delle tre, almeno in apparenza. Insofferente, arrabbiata, come tutti i ragazzi della sua età, in realtà fragile e affamata d’amore, cerca la sua forza in un drago che si fa tatuare sulla schiena.
Tutte e tre queste donne affidano i loro pensieri a un “diario”, Gesuina incidendo la sua voce su un piccolo registratore portatile, Lori scrivendo su un quaderno, e Maria vergando lunghe lettere al suo amante francese. E sarà proprio l’arrivo di quest’uomo a scompigliare l’equilibrio precario del “gineceo”, portando a conseguenze inaspettate e drammatiche che sconvolgeranno la vita di tutte e tre.
Recensione di Azzurra Carletti
TRE DONNE Dacia Maraini
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