TRUST, di Hernan Diaz (Feltrinelli – giugno 2022)
Questo libro è molte cose.
È la New York degli anni 20.
È la storia di un magnate della finanza, genio delle speculazioni di borsa.
È la storia di una moglie, ma soprattutto di una donna.
Di una segretaria che si ritrova ad essere ghostwriter.
Di mezze bugie.
Di mezze verità.
Suddivisa in quattro generi letterari diversi, la storia di Andrew Bevel, sua moglie Mildred e Ida Partenza, si mostra al lettore come un puzzle di pezzi prestabiliti, pagina dopo pagina, che sembrano si incastrino perfettamente tra loro, ma che invece hanno dimensioni impercettibilmente diverse: sono i decimi di millimetro delle verità e menzogne.
Solo dalla seconda metà in poi Diaz fornisce i giusti incastri, in una scoperta graduale del quadro completo, coi suoi giusti colori e sfumature, lasciando quasi sgomenti e consapevoli che, a volte, il punto di vista personale può essere un’arma più potente della verità.
Magnificamente scritto in ogni genere narrativo trattato, Trust ha il sentore di un giallo e il retrogusto amaro della biografia di un grande e tragico personaggio che impareremo a conoscere veramente solo alla fine.
L’ho trovato immensamente bello, oltre che un esperimento letterario ben riuscito.
Recensione di Isabella Secci
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