Tutta la serie dell’Alligatore, di Massimo Carlotto (E/O)
1- La Verità dell’Alligatore
2- Il mistero di Mangiabarche
3- Nessuna cortesia all’uscita
4- Il corriere colombiano
5- Il maestro di nodi
6- Dimmi che non vuoi morire
7- L’amore del bandito
8- La banda degli amanti
9- Per tutto l’oro del mondo
10- Blues per fuorilegge e vecchie puttane
Ci sono un investigatore senza licenza (Alligatore), un contrabbandiere assassino (Rossini) e un presunto terrorista latitante (Max la Memoria)…
Non è l’inizio di una barzelletta che fa poco ridere. Sono i protagonisti di questa serie di libri che mi sono bevuta all’alpina in poco tempo.
Il mondo del crimine e di conseguenza della “giustizia”, raccontato dai criminali.
Onestamente certe dinamiche me le sarei risparmiate molto volentieri perché il famigerato “ah, ecco come funziona”, sdogana completamente il fatto vero e proprio che non si può giustificare e che invece, capito il meccanismo, automaticamente risulta meno grave.
E allora anche l’assassino ha un cuore e degli affetti… Certo, ma non è che per questo risulta meno assassino… Invece un po’ sì.
Gli altri due non hanno mai fatto fuori nessuno, però si sono sporcati le mani più volte e con metodi ben lontani dall’essere ortodossi. Nel momento in cui i punti oscuri delle loro vicende vengono alla luce…sembrano un po’ meno delinquenti di quello che in realtà sono.
Capite la difficoltà di parlarne? Non sono eroi e non lo diventeranno per mia mano.
A loro il merito, l’unico a mio avviso, di averci mostrato quella parte di Storia talmente tanto contemporanea da non essere ancora stata scritta.
L’autore ha uno stile impeccabile, perché io non ho smesso di leggere se non all’ultima riga dell’ultimo libro. Non ho pensato nemmeno un attimo di mollare. I problemi sono arrivati adesso, quando ho deciso di scriverci su. Che fare? Descriverli come eroi? Non si può, anche se la tentazione è forte.
Posso però dire che anche la malavita ha i suoi strati criminali… Il trio non è il peggio che si possa incontrare, anzi, si può quasi dire che loro siano il meglio possibile anche se ciò vuol dire servire sul piatto d’argento il negativamente ironico “andiamo bene…”
E adesso la provocazione finale:
“E’ giusto mitizzare personaggi di questa caratura?”
Sappiatemi dire… magari dopo aver letto la serie!
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Di Rita Annecchino
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LA VERITÀ DELL’ALLIGATORE Massimo Carlotto
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