TUTTA LA VITA CHE RESTA, di Roberta Recchia (Rizzoli – marzo 2024)
Recensione 1
“…É difficile. Ma ho bisogno di credere che in tutto quello che è stato ci sia un senso che ora non possiamo comprendere. Che un giorno tutto sarà chiaro, che quanto è stato non è che il dettaglio di un disegno che ancora non abbiamo occhi per vedere”
Dalle prime pagine il lettore viene preso per la camicia e trascinato dentro una storia in cui gli ambienti, i personaggi ed i fatti sono palpabili, sono veri, sono credibili. La prima a prendere per mano il lettore è Marisa, donna tosta con un passato intenso, che rinasce durante la nevicata del ’56…a conferma che sotto la coltte di neve la vita persiste e cresce. Quell’evento in qualche modo segna la vita di Marisa perché le preannuncia che la sua vita non sarà facile, che la speranza forgia e che l’amore è una forza inarrestabile. Marisa si salda a Stelvio, e da lì parte questa grande storia. Specie dopo l’arrivo di Ettore e Betta. Ma questa non è una storia d’amore, è una storia di dolore, di un lutto atroce, è una storia di sopravvivenza.
Betta muore, adolescente, in modo feroce e incomprensibile.
Da li prende avvio una nuova storia, perché morti così possono solo creare un prima ed un dopo. Chi ha avuto grandi lutti, sa.
La morte di Betta a macchia d’olio unge e “sporca” tutti i personaggi del libro.
Tutti.
Si sopravvive ad una morte così?
Cercano di spiegarcelo tutti i personaggi. Da Marisa e Stelvio, ad Ettore, Letizia, Emma, Miriam che era con la cugina quella notte, a Corallina, Leo…tutti. Forze dell’ordine e avvocati compresi. Si dipana una storia in cui l’excursus dei personaggi si sovrappone a quello delle indagini. Dolore, solitudine, disperazione tingono pagine che restano dentro. Questo è un libro che parla di fragilità con fragilità, parla di come sua difficile vivere tra l’indifferenza e l’egoismo, di come l’amore, se sincero, sappia scrivere storie nuove e catartiche, parla di come sia niente se restiamo soli.
Molto difficile credere che sia una prima opera non solo perché è scritta molto bene ma anche per la costruzione della storia. Tra le pagine si nota la passione per le parole e per le storie e per la costruzione riprova di ogni singolo personaggio. Dalle prime pagine sono stata acciuffata per i capelli e trascinata fino all’ultima pagina. Tutta la vita che resta…resta incollata alla pelle. É un romanzo attualissimo che fa riflettere sulla violenza, sul dolore, sulla genitorialità, sulla fatica di vivere. Mi é piaciuto moltissimo.
Ho amato Miriam da madre e mi sono lasciata curare dal suo disagio e dalla sua fatica, ho amato la forza di Marisa ed ho cercato di farla mia, ed ho amato il coraggio di Corallina, figura preziosa nel romanzo. E mi sono innamorata di Leo…
Consigliato a chi ama gli autori italiani e le storie belle scritte bene.
Recensione di Maria Elena Bianco
.
Recensione 2
Ci sono cose talmente chiare, talmente forti, che, paradossalmente, si fa fatica a raccontare, a spiegare.
Questo libro per me è così.
È talmente tanto bello, che non le trovo le parole.
Un libro che racconta dolori enormi, uno su tutti : l’ apice del contronatura, due genitori che sopravvivono ad una figlia.
Un dolore che spenge il mondo, rende fantasmi, automi che sopravvivono.
Poi l’ Amore.
Che salva.
Si perché l’ Amore salva.
Sempre.
L’ Amore, in ogni sua forma.
Salva fisicamente, come racconta la Recchia, e salva l’ anima.
L’ Amore, che come diceva mago Merlino, nella spada nella roccia, è la forza più potente sulla terra.
Ecco.
Questo libro racconta questo.
La forza, la potenza, di questo sentimento, che genera speranza e, come una catena, dà vita ad altrettanto Amore.
Un libro che non sente pareri, non sente storie.
Piacerà a tutti.
Un libro superlativo oggettivamente.
E si, mi sbilancio, piacerà a tutti !!
Una scrittura semplice, reale, quando si dice :” parla come mangi ” … Ecco, la Recchia fa questo : scrive per tutti, e arriva ! Porca miseria se arriva !!!
Una storia ben strutturata, personaggi, tanti, ma che non farete fatica a ricordare perché la nostra Roberta ve li racconta con dettagliata precisione.
398 pagine che vi si incolleranno addosso.
Vi emozionerete, nel bene e nel male.
E ne sentirete una profonda nostalgia ….
Un’ unica pecca …
Vi ci voglio a trovare una lettura, dopo questa, che vi faccia scordare questo libro ….
Forse il libro più bello letto negli ultimi anni.
Se la dà con Tutto il blu del cielo di Melissa Da Costa.
Recensione di Chiara Martini
TUTTO IL BLU DEL CIELO Melissa Da Costa
3 Trackbacks / Pingbacks