UN ALIBI DI FERRO, di Patricia Gibney (Newton Compton – febbraio 2023)
“I fantasmi avevano tormentato la sua vita fin troppo a lungo. Non aveva intenzione di tornare in quella terrificante prigione di disperazione e incertezza.”
Chi conosce Lottie sa che il suo passato è avvolto in un manto di mistero che preme per farsi scoprire anche da lei, che, solo un po’ alla volta ha iniziato a ricomporre i pezzi di un qualcosa di veramente angosciante.
Lottie ha appena iniziato a rifiatare e di nuovo, per l’ennesima volta, la terra sotto ai suoi piedi riprende a tremare e a sprofondare, rivelando una voragine sempre più profonda.
Sempre più pericolosa.
E sarà un’indagine a scatenare questo nuovo meccanismo a catena, una nuova e allucinante indagine.
I segreti di Rugmullin torneranno a colpire e a lasciare il segno sul loro cammino, ed un’altra lunghissima scia di sangue inizierà a palesarsi agli occhi di tutti, creando paura, sconcerto, terrore ma anche godimento.
Sì, perché il killer, chiunque esso sia, si sta divertendo e non intende smettere.
La pioggia che cade senza sosta, il vento che sferza con violenza colpendo cose e persone, il tempo che si riduce inesorabilmente prima di un altro eventuale delitto, l’incertezza su chi potrebbe essere il prossimo nome sulla lista, la tensione con cui Parker, Boyd e il resto della squadra si ritroveranno a lavorare, la paura della detective per la sua famiglia, che già in più occasioni si è ritrovata coinvolta rischiando la vita.
“… il silenzio intorno a lei era come una presenza fisica, che le sussurrava all’orecchio, le cingeva le spalle con una sorta di malessere.”
Questi saranno tutti gli ingredienti di un altro incredibile thriller, che vi terrà in sospensione e in tensione fino alla fine quando finalmente riuscirete a scoprire la verità.
E nel cuore del romanzo?
Semplicemente, lì vi ritroverete a scavare in una montagna di escrementi (per essere più eleganti di Lottie nell’esprimervi), tanti saranno i guai che si presenteranno nello stesso momento, in un attacco senza precedenti che non guarda nessuno negli occhi e che, colpisce senza curarsi dei danni collaterali.
“Sapeva che gli assassini assumevano forme e sembianze diverse.”
Mai fidarsi delle proprie convinzioni, soprattutto quando si tratta dei tuoi cari, nel momento in cui più facilmente la tua obiettività viene a mancare e dove rimanere lucidi, per persone a tratti fragili come Lottie, ricadere nel limbo di alcol e farmaci potrebbe essere un rischio da non sottovalutare.
“Erano successe così tante cose. Erano così tanti gli avvenimenti che avevano divorato il cuore di entrambe, e nella maggior parte dei casi non si era trattato di nulla di buono.”
La Gibney riporta la sua Lottie Parker, ancora una volta, ad un passo dalle sabbie mobili, in modo abile e senza curarsi troppo di farla soffrire, forse proprio per metterla alla prova in questa nuova fase della sua vita, con tanti cambiamenti occorsi e molti che probabilmente potremmo aspettarci nei prossimi romanzi.
Al solito, la lettura è diventata da subito causa di assuefazione per me, che ho letteralmente divorato il libro, mai sazia e invece bisognosa di procedere per sapere, per capire, per sciogliere i nodi di questa folle corsa verso l’ignoto, verso una nuova vita o verso la morte.
“L’unica cosa di cui aveva paura era accaduta. Il passato l’aveva raggiunta. Tutto ciò che poteva fare era tentare di seminarlo.”
Ritmo, azione, suspense, un’ambiguità che ti si appiccica come l’umidità che in pochi sopportano, un non detto continuo che non fa che aggrovigliare di più la storia e riduce la possibilità di portare salvezza quando sarà il momento. Ma se così non fosse stato mi sarei stupita parecchio, poiché ormai l’autrice ci ha abituato a dei colpi di scena esplosivi, che ci costringono a ricrederci, quando ormai tutto ci appare chiaro, ben delineato, certo.
“Tutta la famiglia stava rischiando per via del suo lavoro, lo sapeva meglio di chiunque altro, anche se a volte la minaccia era difficile da quantificare. Era poco più che una sensazione. Eppure, negli ultimi giorni quella sensazione le stava crescendo in mezzo alle scapole come un prurito che non riesci a grattare.”
L’epilogo poi, è un chiaro messaggio di… noooo, non ve lo dico, è giusto che abbiate la possibilità di leggere e scoprirlo da soli, ma non prima di essere giunti al termine come dei sopravvissuti a questa bomba di adrenalina che si è rivelata la storia, quando chiudendo il libro vi sentirete annientati come dopo il passaggio di un tornado, e invece poi…
… insomma leggetelo.
“Lascia che i fantasmi del passato volino via insieme alle ceneri.”
Buona vita Lottie!
Recensione di Loredana Cescutti
UN ALIBI DI FERRO Patricia Gibney
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