
UN BELLISSIMO NOVEMBRE, di Ercole Patti
Una sorta di riflesso condizionato, il risveglio dell’Etna, mi ha portato a riscoprire questo romanzo ambientato a Catania e nella sua provincia. In città comincia la storia, anno 1925, l’adolescente Nino, sta seduto e quasi senza volerlo la zia, Cettina, si siede sulle sue gambe…cambia la scena adesso i protagonisti del romanzo si spostano in una masseria per la vendemmia. Nino si innamora di zia Concetta ed ha con lei la prima e forse unica esperienza sessuale. La presa di coscienza del giovane Nino ha un effetto traumatico che il ragazzo non riesce a gestire a differenza della zia che considera con una maturità diversa il rapporto con il nipote.
Profumi e colori di una zona della Sicilia ben circoscritta Catania e la sua provincia. Nei quindici giorni di soggiorno in collina tra cacce e vendemmia nasce la passione quasi per gioco, con sguardi e contatti fugaci e purtroppo la precoce gelosia di Nino nei confronti del marito di Cettina. Il finale sarà tragico.
Nel 1969 la versione cinematografica del romanzo con un cast di tutto rispetto; regista Mauro Bolognini, Gina Lollobrigida è zia Concetta, Paolo Turco, Nino, Gabriele Ferzetti il marito. Colonna sonora, Ennio Morricone.
Una città e una provincia ormai scomparsa, le famiglie numerose con riunioni serali, il rito della vendemmia, le castagne arrostite e il vino rosso. Figure ormai perse nel tempo come il massaro e i lavoratori i pigiatori dell’uva. Tutto il romanzo si svolge durante l’estate di San Martino.
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