UN IMPERCETTIBILE TRUCCO DELLA MENTE (MR. HOLMES), di Mitch Cullin (Neri Pozza)
La mia scelta, oggi, riguarda un originale romanzo uscito ormai da qualche anno, ma riportato in auge da un film che sta per arrivare nelle sale.
Cosa accade quando Sherlock Holmes, l’investigatore più celebre della letteratura, scopre che il meccanismo della logica deduttiva sul quale ha sempre fatto affidamento, comincia a perdere colpi? Ormai novantenne, Holmes conduce una tranquilla ma solitaria esistenza in campagna, dedicandosi all’apicoltura e agli studi di botanica, senza apparente nostalgia per un passato che esiste ormai solo per i lettori dei romanzi, peraltro spesso non veritieri, scritti da Watson; tuttavia, scoprire che la sua proverbiale memoria ha iniziato a fare cilecca e che anche il fisico non risponde più a dovere, getta l’anziano investigatore in un’inquietudine che lo riporta a rivivere eventi trascorsi e lo spinge ad accettare una nuova sfida.
Crepuscolare e originale rivisitazione del personaggio di Sherlock Holmes, ha il suo punto di forza nell’introspezione: il romanzo è soprattutto una lunga e articolata riflessione sulla vecchiaia e sui rimpianti che l’accompagnano, sulla nostalgia per gli affetti perduti e le occasioni non colte, per caso o volontà.
L’intreccio logico-deduttivo, però, funziona meno, risulta farraginoso e mai davvero coinvolgente come gli originali romanzi di Arthur Conan Doyle, rallentando irrimediabilmente la lettura.
Quindi consiglio la lettura a chi cerca un romanzo da assaporare con calma e desideri riflettere sulla vecchiaia e il tempo che passa, mentre non credo faccia al caso di chi cerchi una lettura che riporti in auge i fasti del vero Holmes, a meno che non sia interessato al confronto con l’imminente versione cinematografica.
Recensione di Valentina Leoni
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