UN MONDO PERDUTO. Nelle terre più remote del pianeta Walter Bonatti

UN MONDO PERDUTO. Nelle terre più remote del pianeta, di Walter Bonatti (Solferino)

Walter Bonatti lo conosciamo tutti come famoso alpinista capace di imprese straordinarie ma è meno nota la sua attività di viaggiatore, esploratore e giornalista.

Dopo aver scalato le montagne di mezzo mondo, nel 1965, ancora giovane, a 35 anni, il nostro Walter, con la scalata invernale, in solitaria, della parete nord del Cervino chiude definitivamente la sua attività di scalatore ed apre una nuova pagina della sua vita non meno avventurosa. Bonatti inizia una lunga collaborazione con il settimanale Epoca che lo porterà in viaggio nei più selvaggi angoli del pianeta.

Per chi è abbastanza giovane è difficile oggi capire l’importanza che una rivista come questa ha avuto in Italia per la diffusione dell’informazione nei campi più vari dell’attualità culturale e politica quando non c’era ancora internet e la televisione offriva solo un paio di canali in bianco e nero. I reportage di Bonatti da vari paesi esotici e quasi sconosciuti ebbero un grande successo di pubblico e le sue belle foto sono un patrimonio dei ricordi d’infanzia di molti di noi.

Questo bellissimo libro ci propone una sintesi di alcuni di quegli straordinari viaggi che Bonatti fece come inviato di Epoca. Il linguaggio è semplice e scorrevole ma al tempo stesso avvincente. Sembra di leggere un romanzo d’avventura ma è la vita vera di questo uomo straordinario. Bonatti discende solitario in canoa, per 2.500 chilometri, sul fiume Yukon per arrivare nel Klondike e raccontarci l’epopea dei cercatori d’oro; cammina disarmato fra leoni e bufali nell’Africa selvaggia; sbarca nell’inaccessibile isola di Komodo per fotografare i giganteschi draghi; bivacca nella giungla per 40 giorni alla ricerca della tigre; attraversa a piedi il rovente deserto australiano; esplora in solitaria l’isola di capo Horn; bivacca nella caldera del vulcano Nyiragongo ribollente di lava; conosce nativi di ogni terra e continente e vive decine di altre avventure, quasi sempre in solitaria. Intrigante e particolare l’esplorazione della remotissima isola di Nuku-Hiva del gruppo delle Marchesi alla ricerca dei luoghi narrati da Herman Melville nel suo primo libro -Taipi- in cui il grande scrittore racconta un episodio reale della sua vita avventurosa. Bonatti affascinato dalla lettura giovanile di questo libro si reca in quest’isola remotissima e la esplora.

Insomma un libro straordinario, godibilissimo, sintesi parziale di questa attività collaterale di questo grande sportivo e personaggio che non fu solo scalatore.

Da leggere assolutamente per chi ama la letteratura di viaggio, l’avventura, i luoghi esotici. Oltre a questo Bonatti ha scritto diversi altri libri, quasi tutti sull’alpinismo che sono decisamente interessanti.

Recensione di Stefano Benucci

UN MONDO PERDUTO. Nelle terre più remote del pianeta Walter Bonatti

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