UN PARAGONE ARDITO, MA NON AZZARDATO: SPAZI DI PAROLE, di Alessandra Maltoni LAGIOIA DI SCRIVERE, di Wislawa Szymborska
Un paragone ardito, ma non azzardato.
In una città dove si respira l’aria di Dante ad ogni passo, è inevitabile che la poesia trovi terreno fertile e goda del giusto riconoscimento.
Alessandra Maltoni, nata e vissuta sempre a Ravenna, è stata affascinata da questa atmosfera che l’ha indotta molto presto a cedere alle suggestioni dell’arte della poesia.
A partire dal 2001 ha pubblicato diverse raccolte di poesie, ottenendo numerosi premi, fino ad arrivare a questa silloge “Spazi di parole”, edita qualche mese fa.
Già nel 2019 con “La poesia cambierà il mondo” il pensiero era corso a quei versi di Wislawa Szymborska dedicati a Wermeer e alla sua ‘donna che versa il latte’, promettendo che il mondo non sarà condannato a finire, finché si saprà guardare la bellezza dell’arte, con gli occhi della poesia.
Anche in questi “Spazi di parole” si ritrova una gioia di scrivere, comune alle due poetesse, attraverso un pensiero libero, vivace, lucido, che lascia trasparire l’amore per le piccole cose, per i semplici gesti quotidiani, visti come preziosi frammenti di umana realtà, che a volte sottendono temi universali e profondi.
Ma le parole possono essere costruttive di un pensiero positivo, che Alessandra Maltoni offre a piene mani, spesso in modo istintivo, altre volte con l’incanto di immagini suggestive e seducenti.
Forse non è un caso (o forse sì…) che anche piccole e semplici consuetudini della Maltoni fossero, a suo tempo, abituali anche per la Szymborska, come quella di costruire piccoli collage da donare alle persone care, agli amici veri, ma sicuramente l’affinità artistica con la poetessa polacca si trova più evidente nella semplicità dei versi, dal punto di vista linguistico, che però evocano talvolta segreti misteri esistenziali.
Non si possono confrontare le singolarità originali di chi scrive opere poetiche in tempi e luoghi diversi, ma quando i temi trattati sono ad esempio il senso di precarietà della vita, in un contesto di guerra o in quella guerra contro un nemico subdolo e invisibile come il Covid, o quando si osserva in modo positivo che il mondo “non è senza mattini per cui valga la pena svegliarsi” e dall’altra parte “L’occhio umano guarda i tre sassi: la fiducia, la speranza, l’amore”, allora viene davvero da pensare e sperare che, anche se solo “Ad alcuni piace la poesia”, questa sia tanto forte e ineludibile che se mai “cambierà il mondo”, forse potrà anche salvarlo.
Di Floriana Guidetti
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