UN RAGAZZO NORMALEA, di Lorenzo Marone
Per caso ho finito di leggere questo libro il 23 settembre, data in cui nel 1985 il giornalista Giancarlo Siani è stato ucciso a Napoli dalla camorra. E questo mi ha colpito emotivamente così come la storia di Mimì, che a dodici anni vive in uno stabile del Vomero dove il padre è portiere, in una piccolissima casa assieme ai genitori, alla sorella ed ai nonni.
In quello stabile vive anche Giancarlo Siani, con il quale Mimì instaura un rapporto di quasi amicizia, pieno di ammirazione verso un ragazzo di venticinque anni che con la sua penna di giornalista svolge pericolose inchieste sulla camorra.
Ma la figura di Giancarlo Siani affianca quella di Mimì solo in qualche momento della storia anche se costituisce per lui una guida, un modello da seguire, uno stimolo per difendere le sue passioni invitandolo però ad essere consapevole che non esistono supereroi ma che come dice la nonna di Mimì “non esistono eroi al mondo, solo persone che ogni tanto fanno una bella azione, la cosa giusta, e poi tornano a essere uno qualunque”. E come dice anche lo stesso Giancarlo: «Le cose, Mimì, possono cambiarle solo gli uomini. Il male viene dagli uomini e solo gli uomini possono combatterlo. Più che di eroi, c’è bisogno di gente che ci creda, persone che aspirino a cambiare le cose in meglio. Gli ideali, Mimì, i grandi ideali hanno trasformato il mondo, non i superpoteri. Gente normale, come te, come me, che credeva fortemente in qualcosa. Le idee vere, forti, non muoiono mai.»
È un bellissimo libro di formazione in cui accanto a questo ragazzino un po’ strano, occhialuto, amante delle enciclopedie e della lettura, con un linguaggio forbito e troppo complesso per la sua età, troviamo Viola, la ragazzina di cui Mimì si innamora, Matthias, il senza tetto fuggito da Berlino attraversando clandestinamente il Muro, con il suo cane Beethoven, l’amico Sasà con cui si accompagna nonostante la diversità di interessi, tutta la sua famiglia compresa la sorella Bea, che lo ama e lo accetta anche se è così diverso da loro.
E c’è l’appartamento dei signori Scognamiglio che Mimi, ormai adulto, torna visitare per rivivere i ricordi di quegli anni.
Insomma un libro che mi ha emozionato, pur nella semplicità della storia, e che mi conferma le doti di scrittore di Lorenzo Marone, che, almeno per me, dopo essere partito in sordina con la lettura di La tentazione di essere felici è andato via via sempre più convincendomi con Magari domani resto ed infine, per ora, con Un ragazzo normale.
Recensione di Ale Fortebraccio
UN RAGAZZO NORMALEA Lorenzo Marone
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