UN ROMANZO RUSSO  Emmanuel Carrère

UN ROMANZO RUSSO, di  Emmanuel Carrère (Adelphi)

C’è un legame importante che lega Carrère alla Russia e alla lingua russa: sua mamma ha origini russe e in questo libro c’è il forte desiderio di cercare le proprie origini, a partire da un nonno di cui si persero le tracce quando sua mamma era ancora piccola. Ma andiamo con ordine: Carrère accetta di andare in una piccola cittadina russa a girare un reportage su un vecchio ungherese, prigioniero di guerra, che è qui rimasto più di 50 anni internato in un ospedale psichiatrico. A questo reportage si agganciano tante storie, in primis quella con Saša e Anja e poi il filone erotico del rapporto con Sophie, sua compagna in quel periodo.

Questo non è un romanzo russo, ma più di uno: la storia drammatica che vede protagonisti Anja e il piccolo Lev ha il sapore tragico di Delitto e Castigo, tutta la storia che ruota intorno al racconto erotico di Carrère pubblicato su Le Monde è quasi un romanzo nel romanzo, il racconto dell’infelicità, dell’orrore e della follia è un mondo a parte, come la dedica alla mamma. Non manca neppure la colonna sonora, la dolce ninna nanna russa che si ripresenta in tutto il libro. Tristemente bellissimo

Recensione di Nadia Carella

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

Commenta per primo

Commenti

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.