UN TRENO PER LA VITA, di Erminia Dell’Oro
Un libretto, facente parte dei romanzi per ragazzi, della collana “Libri amici” per le edizioni Bruno Mondadori, è uno degli ultimi libri sulla Shoa che ho letto.
In realtà, UN TRENO PER LA VITA non è nato come una vera e propria storia a sé stante, poiché è la trasposizione in romanzo della sceneggiatura del famoso film TRAIN DE VIE per la regia di Radu Mihaileanu scritta da Erminia Dell’Oro.
La storia parte dalla descrizione di Shlomo, un ragazzo considerato matto, comparso dal nulla nel paese ad appena 5 anni, che avverte il rabbino della comunità ebraica, di cui egli stesso fa parte, di aver visto, durante uno dei suoi appostamenti dall’alto, la deportazione di tutti gli ebrei del villaggio vicino ad opera dei tedeschi, che, con gran baccano di aggressivi cani abbaianti e di ogni tipo di violenza verbale e fisica, hanno costretto a salire su un treno senza finestrini (un carro bestiame) e in numero ingente.
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