UNA BAMBINA, di Torey L. Hayden (Corbaccio)
<Sheila, non ti vedo mai piangere. Non hai mai voglia di piangere?><Io non piango mai.><Perché?><Così nessuno mi può fare del male.><Che cosa vuoi dire?><Così nessuno mi fa del male. Se non piango, gli altri non sanno se soffro oppure no. Così non possono farmi del male. E nessuno mi può far piangere>…
Dopo aver tentato di dar fuoco a un bimbo di tre anni, Sheila viene mandata nella classe della maestra Torey, la classe dei “piccoli rifiuti umani”. Lei ha solo sei anni, ed è ormai per tutti irrimediabilmente ineducabile. Un caso senza speranza. Abbandonata sull’autostrada dalla madre in fuga col fratellino, vive con un padre alcolizzato che scarica su di lei le sue frustrazioni. Abituata alla sopravvivenza, a doversi difendere dal mondo esterno, l’unico linguaggio che la piccola conosce per approcciarsi agli altri è quello della violenza e dell’aggressività.
Nella vita Sheila ha ricevuto dagli adulti numerose delusioni, infatti rimane perplessa quando conosce la maestra Torey, che per la prima volta la fa sentire davvero speciale e importante per qualcuno. Inizialmente non comprende come la donna possa avere sinceramente a cuore il suo destino, nonostante lei faccia di tutto per risultare odiosa. Ma con pazienza il muro della diffidenza e dell’ostilità si rompe e, proprio come avviene tra la volpe e il piccolo principe nella storia che Sheila ama farsi leggere da Torey, tra le due si instaura un legame davvero unico, e la piccola imparerà ad amare e a farsi amare..
Il romanzo mi ha fatto riflettere sul fatto che i bambini con disturbi mentali, cresciuti in situazioni di degrado, non sono affatto fragili, come siamo portati a credere, ma molto più forti di tutti gli altri perché hanno sviluppato una gran dose di resistenza e coraggio. Sono bambini che, malgrado tutto il male che hanno sperimentato sulla propria pelle, sanno ancora meravogliarsi per le piccole cose quotidiane che siamo soliti dare per scontato, per una parola gentile, o davanti alla bellezza di un fiore!
Scritto con un linguaggio semplice e diretto, ringrazio sinceramente chi mi ha donato questo libro, permettendomi di conoscere un’autrice che ha fatto dell’insegnamento una vera vocazione e che, per fortuna, ha voluto condividere con noi tante storie speciali di dolore e di speranza.
Recensione di Gaia Lamanna
UNA BAMBINA di Torey L. Hayden
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