UNA DI LUNA, di Andrea De Carlo
Tra le letture delle feste ho scelto questo romanzo e mi piacerebbe molto confrontarmi con qualcuno che lo abbia letto.
Ho amato moltissimo Andrea De Carlo negli anni dell’università, ho adorato Due di due; ho riso tantissimo con Uto, trovandolo geniale; mi sono lasciata prendere da Arcodamore e Tecniche di seduzione e poi ho perso questo autore per strada. Per una sorta di tradizione mio fratello continua a regalarmi i suoi libri: sono affezionata a De Carlo, all’idea che avevo di lui e a ciò a cui mi riporta dei miei venti anni, però i suoi libri non mi emozionano più.
Li leggo volentieri perché una cosa gli è rimasta: scrive in un italiano bellissimo, corretto e fluido ma le trame diventano sempre più inconsistenti.
Questo libro mi sa davvero di occasione mancata: il tema è interessante, un padre e una figlia che partono insieme, un programma televisivo che dovrebbe farli ritrovare, la possibilità di riscrivere un rapporto sincero da adulti.
La storia in breve è questa: Margherita Malventi ha un piccolo ristorante a Venezia, nel sestiere di Castello, ed è convinta che la Luna le abbia salvato la vita più di una volta. Suo padre Achille ha ottantasette anni ed è stato uno dei più rinomati chef della città lagunare, finché non ha perso tutto, dominato dalla voglia di rivalsa e da assurde manie di grandezza. È un uomo arrabbiato, ce l’ha con il mondo intero quando viene invitato come ospite d’onore a Chef Test, famoso programma televisivo di cucina. Margherita decide di accompagnarlo a Milano, dove il programma viene registrato, e spera che questo viaggio possa unirli e possa portare alla costruzione di un nuovo rapporto. Ma non sarà così.
Coincidenze improbabili e un finale melenso chiudono un libro che nelle prime pagine fa delle promesse che alla fine non mantiene.
Recensione di Linda Lnd Liguori
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