UNA DONNA SEGNATA, di Håkan Nesser (Guanda)
La cosa più faticosa per un lettore di gialli è quella di iniziarne un altro: si affacciano nuovi nomi, luoghi e situazioni e bisogna farli diventare propri con una certa rapidità, il testo e il racconto non aspettano! Perciò è opportuno rivolgersi ad autori attraenti, che sappiano narrare e siano capaci di coinvolgere sin dall’avvio.
Questo romanzo di Håkan Nesser è stato scritto nel 1996 e, oltre che un thriller, è un libro sul dolore e sul riscatto, prima ancora che sulla vendetta. Sappiamo sin dall’inizio, quando una giovane donna seppellisce il cadavere della madre che prima di morire le ha assegnato un compito, chi è l’assassino. Sin dall’inizio comprendiamo le sue motivazioni che, oltre a dare il castigo, vogliono come lavare un’onta che fa sentire le vittime bisognose di rimuovere la colpa anche da se stesse: ‘agisci, figlia mia!’.
Toccherà al commissario Van Veeteren provare a svelare le tappe di una storia iniziata trent’anni prima, a tentare di precorrerne i tempi prima che ogni sua fase giunga a compimento. Nesser, come il suo commissario, ha un ritmo lento, suadente; con disincanto e un tono di amarezza coinvolge il lettore e lo accompagna fino alla conclusione: che bello perdersi piano tra le righe della sua narrazione.
Recensione di Giovanni Rossi
UNA DONNA SEGNATA Håkan Nesser
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