UNA DONNA SPEZZATA Simone de Beauvoir (come si scrivevano libri prima che arrivasse la boom economy dell’editoria)

UNA DONNA SPEZZATA, di Simone de Beauvoir (Einaudi)

 

 

 

A voler essere onesti, l’immagine in copertina è fuorviante.

Potrebbe essere additata come pubblicità ingannevole.

Ma ormai lo sappiamo che anche sulle confezioni di biscotti campeggia la scritta in cui si ribadisce che la foto non corrisponde pienamente al contenuto, e il cliente potrebbe riscontrare delle discrepanze.

Premesso questo: il prodotto è eccellente.

Scrittura vecchia scuola, di notevole caratura. Come si scrivevano libri prima che arrivasse la boom economy dell’editoria mordi-e-fiuggi.

Ho scritto volutamente Fiuggi perché spesso i contenuti odierni sono diventati acqua fresca.

Invece qui eleganza e controllo della prosa la fanno da padroni, pur affogando la voce narrante nella stigia palude della più amara disperazione. E di contenuto visceralmente pulsante qui ne abbiamo a camionate. C’è di che fermarsi a riflettere, per chi ne abbia il gusto.

☆ Dicevo che la foto einaudiana è fuorviante perché capisco benissimo che il trend del momento sia apporre su qualunque sovraccoperta si possa il viso espressivo ed intenso di una bella donna (non ne sviscererò qui le ragioni commerciali, ma ho una mia teoria). Però uno dei cardini su cui ruota tutto il dramma, e che gli dà spessore e universalità, è il fatto che la protagonista Monique sia una donna di mezza età, con vent’anni di relazione coniugale alle spalle, due gravidanze, e tutto quello che ci va dietro. E una perspicacia spiccata che supera di una buona spanna la sua bellezza di donna piacente sì, ma esteticamente nella media.

Invece la ragazza qui nella foto è un bocciolo che ancora ha conosciuto poche tempeste (perlomeno coniugali, viene da presumere). Mentre il vulnus della riflessione beauvoiriana sta proprio nelle molte implicazioni di un rapporto maturo, tra persone con alle spalle solide esperienze vitali e culturali.

Un rapporto che si deve duramente misurare con la prova del tempo, e con le debolezze del desiderio prima ancora che della carne.

Insomma, come direbbero a Roma: per me la copertina non c’azzecca. Ma il libro sì.

Tematica di coppia intramontabile: l’adulterio resta sempre un evergreen. Scrittura colta e una mente vivace a sostenere la sfida impari di fronteggiare l’infronteggiabile.

Consigliato.

UNA DONNA SPEZZATA ☆ Simone de Beauvoir

Recensione di Marcello Ferrara Corbari

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