UNA GRANITA DI FRAGOLA E PANNA, di Salvatore Leto (Youcanprint)
È un bel racconto, ben articolato con un linguaggio senza ambizioni letterarie, fluido e gradevole.
Una storyline schietta dalla scrittura mite ed equilibrata. Io la definirei “piacevolmente simpatica” perché, sebbene affronti il tema della solitudine, condizione che non risparmia nessuno indipendentemente dall’età, il racconto si svolge in maniera pulita e senza eccessi di sentimentalismo. Le emozioni e gli stati d’animo si snodano con la freschezza e la purezza della lealtà, e l’eccessiva correttezza dei personaggi riesce a innalzarli ad angeli terreni contro la cattiveria e la perfidia.
Il prof. Mulè, professore di latino e greco in pensione, è un uomo solitario, dalla vita scandita da piccoli rituali e da chiacchiere con amici di quartiere: un’esistenza apparentemente tranquilla che scorre su binari lineari e ben definiti.
Ma la linea retta della sua esistenza deraglia bruscamente quando si scontra con il vigore e l’esuberanza giovanile di Eugenia, sua ex alunna.
L’incontro di due solitudini generazionali da vita a una serie di eventi imprevisti e graziosamente intricati.
Un romanzo positivo paragonabile a una fiaba moderna dal dolce e fresco sapore di “una granita di fragola e panna” che coinvolge il lettore partecipe di arricchire con la sua immaginazione e fantasia alcuni passaggi volontariamente tracciati e non approfonditi. Una formula snella tanto da lasciare al lettore, diventato inaspettatamente scrittore, il compito di completare alcune pagine con le proprie considerazioni, esperienze e conoscenze personali, soprattutto morali e psicologiche.
Per ultimo vorrei sottolineare l’ottima sintassi grammaticale che rende agevole la lettura senza gravami e la buona conoscenza di espressioni dialettali perfettamente inserite nel contesto narrativo.
“Hai mai visto una persona che si prende cura di un animale, di un gatto, un cane, un uccellino, perché fa? Chieditelo, pensaci, è necessità di amare. L’uomo non può vivere senza amore, anche se in questa necessità spesso distorce i suoi desideri. Io posso dirti che Dio è amore, riversa su di noi tutto il suo amore e ci vuole felici. Dio è Padre e ci ha scelti. Puoi crederci o non crederci, non importa ma Dio ama anche te, personalmente. E noi siamo chiamati all’amore e ad amarci gli uni con gli altri.”
Recensione di Patrizia Zara
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