UNA MERCE MOLTO PREGIATA, di Jean-Claude Grumberg
Una fiaba moderna, atroce nei contenuti, delicata e commovente nei toni. Protagonista è una povera boscaiola, desiderosa di maternità, che viene accontentata dagli dèi del treno con una bambina avvolta in uno scialle da preghiera intessuto di fili d’oro e d’argento. Una bambina che è una merce molto pregiata, lasciata da quel treno carico di vite umane destinate ad essere annientate. Quella bimba, con la sua innocenza, il suo candore e il suo istinto di sopravvivenza, cambierà per sempre le vite della boscaiola e di suo marito.
Il tema, trito e ritrito, abusato in ogni modo, è ancora una volta l’Olocausto. PERÒ, questa volta, è trattato come una fiaba feroce, in cui non ci sono orchi e streghe, ma uomini dalle teste di morto, e le vittime sono definite senza cuore e per questo dovrebbero morire. Ma la bimba, appartenente alla razza dei senza cuore, dimostra che i senza cuore ce l’hanno, eccome, un cuore.
La narrazione è condotta secondo i modi tipici dell’oralità, in cui i personaggi non sono indicati con un nome ma una caratteristica che li contraddistingue, e ripetizioni che aiutano a seguire facilmente lo sviluppo della vicenda: l’autore è così bravo che linguaggio e stile sembrano apparentemente semplici, ma son attentamente studiati, proponendo una fiaba come se la stesse raccontando di persona a ciascuno di noi, ridiventati ad un tratto bambini: una fiaba che spaventa, ma, come tutte le fiabe, contiene un messaggio, l’amore che tutto trasforma e rappresenta la nostra speranza più grande, anche in situazioni estreme e di malvagità inimmaginabile.
Libro di recentissima uscita, per me un CAPOLAVORO. Lettura stra-consigliata.
Recensione di Patrizia Bellanova
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