UNA MORTE ONOREVOLE, di Paolo Roversi (Mondadori – maggio 2024)
Paolo Roversi ci presenta il nuovo romanzo con protagonista il commissario Luca Botero: “Una morte onorevole. Un caso alla vecchia maniera per il commissario Botero”.
È una serata speciale al Savoy, uno degli alberghi più esclusivi di Milano: cinquanta selezionatissimi invitati potranno partecipare al party dell’onorevole Vincenzo Greco per festeggiare la fine dell’EXPO e la realizzazione di un faraonico progetto stradale. Nel bel mezzo del ricevimento, però, un temporale fa saltare la corrente, e la suite dove si tiene la festa precipita nel buio: quando le luci si riaccendono, l’onorevole è riverso nella piscina, già cadavere. Con le telecamere di sorveglianza disattivate e i telefonini spenti per garantire la privacy ai tanti vip dai molti segreti, la tecnologia può far poco. Bisogna indagare in un altro modo: con logica, osservazione e intuito. Bisogna indagare alla vecchia maniera. Ecco perché il caso – spinosissimo, considerata la vittima – passa a Luca Botero, detto l’Amish, il commissario afflitto da tecnofobia che vive come se il mondo fosse fermo agli anni Settanta.
Botero, per chi ancora non lo sapesse, scrive Roversi sul sito, non sopporta la tecnologia, non la tollera proprio. È stato vittima di un incidente a seguito del quale tutti gli apparecchi elettronici gli causano attacchi convulsivi. Per lui, come l’hanno ribattezzato in questura, i ferri del mestiere sono una macchina da scrivere Lettera 22, un telefono in bachelite con la rotella e un taccuino nero su cui appunta gli indizi di ogni caso.
Per l’Amish è la sfida perfetta: data la dinamica del delitto, l’assassino non può che essere uno degli invitati, ed è proprio su di loro che si concentra insieme alla sua affiatata squadra Alfa.
Certa di aver suscitato la vostra curiosità, vi invito a scoprire questo Sherlock Holmes dandy che indaga in maniera “analogica” nella Milano di oggi.
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Intervista a Paolo Roversi, in occasione del Festival del giallo che si è svolta a Rozzano
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