
UNDERJUNGLE, di James Sturz – (Blu Atlantide – settembre 2024)

Mi capita poche volte di “recensire” un libro perché sono pigro ma quando mi imbatto in un’opera che mi colpisce sento che devo parlarne.
Atlantide è un editore coraggioso e originale, molti suoi libri sono affascinanti proprio in quanto sfuggono alle mode, è un editore che preferisce percorrere cammini poco esplorati e offrire un catalogo molto interessante e curioso.
Underjungle mi ha affascinato particolarmente per la scrittura poetica e riflessiva e per l’ambientazione.
La storia si svolge nelle profondità dell’oceano e la voce narrante appartiene a una bizzarra creatura acquatica che appartiene a un popolo antichissimo che si è diviso in sette tribù, ciascuna con delle spiccate caratteristiche che la differenziano dalle altre. Tra di loro si definiscono “cugini” e vivono in uno stato di apparente tranquillità dovuta soprattutto alla mancanza di prossimità.
Il nostro protagonista alterna racconti della sua famiglia perduta con riflessioni sull’oceano e sul senso della vita.
Un avvenimento porta scompiglio nelle vite di tutti loro, un corpo alieno in decomposizione affonda e si manifesta nella sua sconvolgente diversità. Presenta degli arti provvisti di dita, non ha pinne e non sembra in grado di nuotare e di vivere sott’acqua.
La notizia si sparge immediatamente e membri di tutte le tribù accorrono per vedere. Per la prima volta dopo molto tempo le tribù sono di nuovo riunite e si parlano.
Il protagonista spera che questo sia il segnale di un nuovo inizio per una ricomposizione ma quella che invece arriverà sarà un tempo di feroci guerre, di alleanze volte allo sterminio e di una nuova e profonda separazione tra le tribù.
Un libro potente ma allo stesso tempo poetico e pensoso, originale e ben scritto. Lo consiglio
Recensione di Piero Crisci
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