UNO PIÙ UNO FA UNO, di Valentina Casadei
Il volumetto è diviso in due parti: la prima contenente componimenti singoli; la seconda un racconto in versi.
Non sono un’esperta di componimenti poetici, ma ne ho letti abbastanza per poter affermare che ho gradito i versi di Casadei per la loro incisività, il loro andare dritto al punto, come una rapida apparizione, un flash che presto si spegne, ma che, pur solo per qualche secondo, ha brillato di luce propria, potente e nitida nella sua pur breve vita.
Questi versi sciolti hanno richiamato alla memoria, in alcuni punti, qualche assonanza con quelli dei cosiddetti “poeti maledetti” in particolare di Paul Verlaine, letto e adorato tantissimi anni fa, i quali sono quelli che ho più apprezzato, mentre ho apprezzato u po’ meno quelli del racconto poetico “Tu e io”.
Apprezzato meno, non nello stile incisivo tipico di Casadei, ormai divenutomi familiare, ma per come è sviluppata la storia narrata, che non subisce evoluzioni, ma è un continuo blocco interiore di non detto. Avrei gradito che ci fosse stato un progredire un po’ più veloce nella vicenda, a parità delle parole di alcuni passi, che volano invece più libere, contrariamente ad altre più ordinarie riferite a percentuali, sconti e volantini di supermercati.
Non per questo ne sconsiglio la lettura, tutt’altro! Essa vi terrà una piacevole compagnia poiché scorre fluida proprio come un bel racconto in prosa.
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