VIALE DEI SILENZI, di Giovanni Agnoloni (Arkadia)
L’inizio di questo romanzo trasmette fin da subito al lettore il senso di smarrimento del protagonista, Roberto, uno scrittore fiorentino alla ricerca del padre, scomparso misteriosamente quattro anni prima, senza alcun preavviso né apparente motivo.
Roberto è un uomo tormentato e pieno di dubbi, con un matrimonio naufragato alle spalle, un rapporto non proprio idilliaco con una madre distaccata e con un forte senso di abbandono dopo la scomparsa del padre.
Da qui parte la sua ricerca sistematica, costante e quasi ossessionata del padre che, pur non comparendo mai in prima persona, è il vero motore della storia, incentrata sulla scoperta delle sue imprese e della sua complessa personalità. Nelle varie fasi della sua ricerca Roberto infatti si trova a sospettare che il padre sia stato un truffatore, un fedifrago, un irresponsabile. Nel seguire le tracce del genitore si sposta in vari paesi molto diversi tra loro, dalla Polonia alla Germania fino all’Irlanda. Nel suo soggiorno a Varsavia Roberto incontra una donna che manifesta interesse nei suoi confronti, ma che scompare e ricompare in vari frangenti durante l’itinerario compiuto da Roberto, lasciando intorno a sé un alone di mistero.
È in Irlanda, in un paesino in riva all’Oceano, che si chiude il romanzo con un epilogo sorprendente che, pur lasciando aperte varie ipotesi, fa comprendere al lettore il disegno del padre e lascia la sensazione di una conclusione armoniosa nella sua complessità, che coinvolge persone e sentimenti diversi.
Recensione di Lorella Palla
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