Vince il Premio Scerbanenco 2023 Bruno Morchio con La Fine è ignota
LA FINE È IGNOTA, di Bruno Morchio (Rizzoli – marzo 2023)
Abbandonato l’amato (almeno da me) Bacci Pagano, Bruno Morchio inizia con questo libro una nuova serie che vede protagonista un altro investigatore sui generis, Mario Migliaccio, un uomo stravagante, un quasi barbone trasandato, ma intuitivo e geniale. Poco più che trentenne, figlio di una prostituta che è stata uccisa a coltellate, fa l’investigatore senza licenza, riceve i clienti in un bar dei carrugi genovesi ed ha pochissimi soldi. Nel libro lo troviamo ingaggiato da un boss a capo di una grossa organizzazione criminale, Luigi il vecchio, per ritrovare una prostituta che lavora in una casa di tolleranza travestita da centro benessere, che è scomparsa, forse fatta fuggire da un cliente.
Ma la storia è ben più complessa e si muove in un sottobosco di malaffare più ampio, così come il nostro investigatore si muove con naturalezza nella Genova multietnica, che abbiamo già conosciuto con Bacci Pagano ma in questo caso è ancora più marginale, e con l’aiuto di personaggi anch’essi diseredati e marginali. Contemporaneamente all’indagine sulla prostituta scomparsa Mario cerca di venire a capo dell’omicidio della madre che ha stravolto la sua vita, affrontando un mondo in cui lo sfruttamento maschile delle donne è all’origine di tante sofferenze e di tanti misfatti.
Cosa dire ancora di questo nuovo libro di Morchio? Ho amato troppo Bacci Pagano per tradirlo senza remore con Mariolino Migliaccio, che comunque per certi versi gli assomiglia e a cui voglio dare la possibilità di conquistarmi sino in fondo. Aspetto quindi con curiosità un nuovo libro che lo veda protagonista anche perché in questo La fine è ignota rimangono aperte alcune questioni sulla morte della madre che verosimilmente troveranno spazio nei prossimi libri.
Recensione di Ale Fortebraccio
Intervista a Bruno Morchio (vincitore del premio Scerbanenco 2023)
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