VITELIÚ. IL NOME DELLA LIBERTÀ (Itaca) e FIGLI DEL TORO (Volturnia), di Nicola Mastronardi
Ecco due libri per chi ama la storia, in particolare la storia antica d’Italia, sotto la filigrana del romanzo, che riesce a dare vita ai sentimenti e alle emozioni di un personaggio o di un popolo al di là degli eventi raccontati dai libri.
Già, raccontati come? c’è qui un’ottica diversa, un’angolazione discosta da quella dei libri di storia ufficiali, almeno quelli su cui ha studiato la mia generazione, sui banchi negli anni Sessanta-Settanta, ancora troppo vicino al ventennio fascista per non avere una visione trionfante (e tronfia) del Romacentrismo imperante. Come se il resto del mondo dovesse per forza essere schiavo e assoggettato alla politica della Republica e poi dell’Imperium (vedi “Memorie di Adriano”).
C’è invece l’epopea che è storica ma anche sociale e culturale dei popoli italici, preesistenti alla latinità, fieri delle proprie radici e delle proprie origini (benché non tutte italiche, certo) e delle proprie organizzazioni sociali.
Rivendicazione che forma lo scheletro dei libri (io aspetto con ansia già il prossimo) di Mastronardi, capace di raccontare come un’altra Italia avrebbe potuto nascere e sorgere. E le suggestioni offerte dalla lettura sono vivissime: dagli scorci di paesaggi di una bellezza limpida (vi verrà voglia di percorrere quelle valli e quei monti…) al palpito che suscita la costruzione di templi e sacrari, dalla scoperta di luoghi e nomi (vi suoneranno familiari parole come “kombennio” e “embratur”) fino appunto alla vita dei singoli personaggi narranti e narrati con delicata partecipazione.
Sì, aspetto il prossimo
Recensione di Paolo Pellegrini
VITELIÚ. IL NOME DELLA LIBERTÀ – FIGLI DEL TORO – Nicola Mastronardi
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