VOLA GOLONDRINA Francesco Guccini Loriano Macchiavelli

VOLA GOLONDRINA, di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli (Giunti – ottobre 2023)

Recensione 1

Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli costituiscono ormai da anni una collaudata coppia di scrittori di libri gialli all’italiana, cioè di quei romanzi che utilizzano le indagini sulle uccisioni, siano esse condotte da veri e propri addetti ai lavori ovvero da improvvisati detective, per raccontarci qualcosa della nostra Italia, con riferimenti ai tempi odierni ovvero a periodi storici un po’ più lontani nel tempo.

Anche questo romanzo non viene meno a questa tipologia di scritti perché ci trasporta nella solita Emilia dell’Appennino, nell’ambiente caratteristico dei paesini di campagna dove ancora si trova una popolazione ricca di cultura contadina, di gustosi e genuini sapori, di una dirittura etica che continua a meravigliarci.

E così ci ritroviamo a Montefosco dove a distanza di molti anni il paese viene sconvolto da due episodi di sangue: il primo avviene alla vigilia delle elezioni del 18 aprile 1948 quando in una casa abbandonata viene ritrovato il cadavere di un uomo ucciso brutalmente accanto alla sua motocicletta, una vecchia Guzzi GT 17 fornita di sidecar; le indagini fatte a suo tempo non erano venute a capo di niente rimanendo senza nome sia la vittima che l’assassino. Il secondo avviene nel 1972, quando viene ucciso dai colpi di una pistola risalente agli anni 30, di fabbricazione spagnola, un ex combattente di Salò, ex picchiatore ed autore di molti atti di violenza prima e durante la guerra, Ardito Richeldi, adesso candidato nelle liste del Movimento Sociale Italiano ma inviso anche ad una parte dei suoi colleghi di partito perché era un arrivista ed un gran trafficone ed era anche coinvolto in uno scandalo connesso al finanziamento di gruppi neofascisti. Su questa uccisione si ritrova ad indagare una giovane giornalista, Penelope Rocchi, inviata a Montefosco dove è nata, per scrivere un articolo su Ardito Richeldi.

La giovane, utilizzando le sue conoscenze nel paese e soprattutto con l’aiuto di un vecchio anarchico del posto, Rivo detto Bakunin, riuscirà a trovare una connessione tra i due delitti ed il legame con quanto era avvenuto in Spagna nel 1936 dove molti antifascisti, comunisti e anarchici italiani andarono a combattere, nella guerra civile, contro il generale Franco; troverà anche collegamenti con la morte di una bellissima combattente anarchica spagnola, il cui nome di battaglia era proprio Golondrina cioè la rondinella che si ritrova anche nel titolo.

E così i nostri due autori ci regalano un libro che ci fa riflettere sulle scelte e sugli ideali per cui vale la pena di combattere e anche di perdere la vita, una storia in cui si ritrovano idealismo e passione ma anche resilienza e speranza, in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio ed intrecciando la storia con la narrativa.

Recensione di Ale Fortebraccio

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Recensione 2

Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli

Vola Golondrina

Ecco l’ultimo romanzo della ormai sperimentata coppia Guccini-Macchiavelli, una coppia ben assortita che ormai vanta una lunga collaborazione in cui ognuno contribuisce con le sue specialità.

Mi immagino che “il maestrone”, il mitico Francesco Guccini abbia maggiormente contribuito alla suggestiva ambientazione nelle colline dell’Appennino bolognese a lui tanto care. Il romanzo ci propone l’immaginario paese di Montefosco ma è molto probabile che Francesco tragga ispirazione da un luogo realmente esistente e forse anche da qualche persona reale…. chissà?.

A Macchiavelli è forse dovuto un maggior contributo nella realizzazione della articolata trama che lascia il lettore in tensione fino alle ultime pagine.

Il romanzo si svolge su diversi livelli spazio-temporali con continui flash-back sotto forma di racconto. Questo ne fa un qualcosa di estremamente dinamico e coinvolgente per chi legge.

Il personaggio centrale del romanzo è una giovane giornalista, Penelope Rocchi, che, da Bologna, viene spedita nel paesino di Montefosco, sperduto tra i boschi dell’Appennino, per un servizio su un importante politico di estrema destra che è stato appena assassinato. A Penelope viene chiesto di scrivere soltanto un pezzo sulla cerimonia funebre ma la nostra reporter ha un’idea molto più dinamica del proprio lavoro e comincia ad indagare…

Si consideri che Montefosco è il paese d’origine di Penelope dove tutti la conoscono e dove lei conosce tutti. L’indagine della giornalista è inquadrata nel 1972 ma alcuni fatti precedono e si intrecciano con l’oggi del romanzo e principalmente l’omicidio di un misterioso motociclista avvenuto nel 1948 a Montefosco, rimasto avvolto nel mistero e complesse vicende risalenti alla guerra civile spagnola, a Barcellona, nel 1936-37 dove, nelle opposte fazioni, si trovavano, gli uni contro gli altri, alcuni attuali cittadini di Montefosco.

Insomma un bell’intreccio che la nostra simpatica giornalista si trova a dipanare con intelligenza e caparbietà.

Un bel romanzo con interessanti riferimenti storici e con un’accurata ricostruzione di persone e ambienti di un tempo che fu che restituiscono efficacemente una bella atmosfera anni ’70.

Recensione di Stefano Benucci

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Recensione 3

Montefosco, 1948, alle porte delle prime elezioni repubblicane uno sconosciuto in sidecar che di notte disturba la quiete cantando strane canzoni spagnole viene trovato ucciso, senza che si riesca a risalire al colpevole.

Sempre Montefosco, 1972, sempre alle porte di un’elezione tutt’altro che scontata, Ardito Richeldi, un candidato promettente del M.S.I., viene assassinato.

La giovane giornalista Penelope “Lope” Rocchi viene inviata al paese natio per scrivere un pezzo edificante sulla vittima e sul suo funerale. Scoprirà che questa ha un passato tutt’altro che limpido e da lì partirà una sua personale ricerca che la porterà a scoprire segreti sepolti del paese e una serie di eventi collegata all’uccisione del 48 e che hanno radici addirittura nella guerra di Spagna.

Loriano Macchiavelli e Francesco Guccini realizzano un avvincente giallo storico dalle mille sfumature che si snoda attraverso più piani temporali e che ha le sue fondamenta nelle pagine più oscure della nostra storia, con una galleria di personaggi particolarmente riusciti narrativamente, in primis Lope, giovane giornalista decisa e determinata che si troverà con non poche difficoltà a rimettere insieme i pezzi di un complicato puzzle, combattendo pregiudizi, ideali politici e una certa reticenza di chi preferisce seppellire il passato piuttosto che riviverlo

Recensione di Enrico Spinelli

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