VOX, di Christina Dalcher
Immaginiamo una normale famiglia americana: padre con ottimo lavoro, madre medico, ricercatrice, tre figli, due maschi e una bambina, la più piccola. Lavoro scuola spesa,qualche discussione, qualche litigio. Poi un giorno, così, senza preavviso, qualcuno decide che le cose devono, dovranno cambiare. Le donne a casa a curare la famiglia e l’economia familiare. Niente lavoro, niente insegnamento, niente di niente.
Ogni donna avrà diritto a cento parole al giorno: un contatore, lo chiamano braccialetto, terrà la contabilità. Ogni parola in più provocherà una leggera scossa, e più aumentano le parole più la scossa sarà forte, fino a provocare serie ustioni, ed anche la morte.
Panico, rammarico per non aver capito in tempo cosa si stava preparando, rimpianti per una vita che è cambiata radicalmente.
E’ un romanzo, ma pensiamo a quanti non hanno voce, nella realtà, ed è questo che ci suggerisce il romanzo. Non mancano momenti altamente drammatici e colpi di scena a ripetizione.
Finale a sorpresa.
Recensione di Rina Larizza
Commenta per primo