WOYZECK, di Georg Büchner
Mi sento di consigliare a tutti questa opera teatrale dello scrittore e drammaturgo tedesco Georg Büchner, vale a dire “Woyzeck” (1837).
Tratto da una storia vera, parla di un soldato, Woyzeck, che si sottopone a degli esperimenti per mantenere la famiglia, composta dalla compagna, Marie, e dal figlioletto. Woyzeck verrà trattato di fatto come un animale, viene costretto a urinare a comando, viene preso in giro dal capitano a causa dei tradimenti della moglie e molte altre angherie. Tutto questo lo porterà alla pazzia.
Büchner tratta il tema dell’uomo alienato, che per portare qualche soldo a casa è costretto ad abbassarsi a livelli disumani, a diventare a tutti gli effetti un animale. Vi è anche una critica verso la guerra.
Il dramma è composto da singole scene e, a seconda dell’edizione, esse sono disposte in un ordine diverso.
È grottesco, delirante, macabro e cupo. Non a caso è stato fonte d’ispirazione per molti drammaturghi e scrittori espressionisti (70 anni dopo). Vi farà rimanere quasi scioccati, ma vi farà anche riflettere molto.
È scritto in un tedesco basso, dilettale a volte, ma è stato adattato molto bene in italiano. È molto corto, e scorre (almeno per quanto mi riguarda) molto bene.
Lo consiglio vivamente.
(Off topic, ma visto che ci sono consiglio anche la versione cinematografica di Werner Herzog del 79, molto fedele all’opera da cui è tratta e ben fatta)
Recensione di Luca Flammia
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