YOU LIKE IT DARKER SALTO NEL BUIO, di Stephen King (Sperlink & Kupfer – maggio 2024)
Torna il buon vecchio King e torna con una raccolta di 12 racconti, per la maggior parte inediti: dei 4 già pubblicati in antologie o pubblicazioni editoriali avevo già letto “L’esperto di turbolenze” (da “Odio volare”, carino) e “Laurie” che i più ricorderanno per essere stato rilasciato come ebook gratuito con una grafica e una pubblicità che lasciando intendere che si trattasse di un’anticipazione dell’imminente “The Outsider“….. ovviamente le cose non stavano affatto così ma se non altro era gratis e carino senza grossi sconvolgimenti.
Venendo quindi agli altri 9 racconti devo ammettere di aver apprezzato moltissimo “Serpenti a sonagli”, a tutti gli effetti sequel del superclassico “Cujo” e dall’impronta horror ben marcata. Non male “L’uomo delle risposte”, frutto dell’elaborazione di un racconto giovanile lasciato incompiuto e ripreso in mano per intercessione di un nipote, una storia più sospesa tra il filosofico e il paranormale. Molto apprezzabile infine “L’incubo di Danny Coughlin” (le prime pagine sono da brividi) dove una persona qualunque, in seguito a un sogno premonitore, scopre qualcosa che lo porterà a essere perseguitato da un agente di polizia non del tutto a posto!
E gli altri racconti?
Diciamo che a mio avviso scontano un po’ il fatto che il nostro negli ultimi anni abbia un po’ modificato il suo stile in favore di un approccio più narrativo (ma i finali continuano a essere il suo tallone d’Achille) e questo cozza un po’ troppo con storie di breve lunghezza; a questo poi bisogna aggiungere che le altre storie presenti hanno più a che fare con la fantascienza e con il sadismo umano più che con l’horror ma questo di per sé non sarebbe un difetto essendo elementi cari al buon Stevie. Si tratta però di racconti gradevoli ma ordinari dove sembra di avere a che fare con idee già lette o con un qualcosa di abbozzato, di parzialmente sviluppato, niente di veramente brutto o sbagliato ma niente che un conoscitore medio di King non abbia già sperimentato.
Si tratta, tirando le somme, di una raccolta piacevole, con i tre racconti su cui mi sono soffermato che occupano più della metà del volume e che sono certamente di un livello superiore, ma che fondamentalmente niente aggiunge e niente toglie alla grandezza del nostro che ci ha abituato, anche senza scomodare i classici, a brividi e tensioni di ben altro spessore
Recensione di Enrico Spinelli
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