ZULEIKA APPRE  GLI OCCHI Guzel’ Jachina

ZULEIKA APPRE  GLI OCCHI, di Guzel’ Jachina (Salani)

La vita di Zuleika – giornate che si ripetono sempre uguali tra le fatiche di casa, la freddezza del marito e la perfidia della suocera – cambia all’improvviso, quando nei primi anni ’30 iniziano gli arresti e le deportazioni dei contadini russi che si opponevano alla collettivizzazione delle terre.

Di suo non possiede niente, eppure viene caricata su un treno insieme a centinaia di piccoli proprietari terrieri e spedita in Siberia.

Ma durante il lungo viaggio scopre che invece qualcosa di veramente suo c’è; sarà questa unica ricchezza a sostenerla negli anni, a darle quella forza che la giovane “gallina scema” (come la chiamava la suocera) mai avrebbe immaginato di avere.

Un romanzo che racconta la tragedia dei kulaki e la nascita dei kolchoz, le proprietà collettive che, nelle intenzioni delle autorità sovietiche, dovevano contribuire ad aumentare la produzione agricola e favorire l’industrializzazione. L’argomento è interessante, la storia coinvolgente, la scrittura apprezzabile.
Mi è piaciuto soprattutto il tono misurato della narrazione che non toglie niente (anzi amplifica) il coinvolgimento emotivo nei confronti dei personaggi e delle loro vicende.
Quando si ha qualcosa da raccontare non c’è mai bisogno di alzare la voce per farsi sentire. Veramente un buon libro.

Recensione di Elena Gerla

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